Wanderlust: la necessità di viaggiare
“Wanderlust” dal tedesco letteralmente tradotto : “voglia di girovagare”. Il termine è nato durante il periodo del Romanticismo tedesco, per esprimere condizioni di vagabondaggio.
Oggi, invece, con tale termine si indica l’irrefrenabile voglia per un individuo di viaggiare. Viaggiare ovunque lontano, in qualsiasi angolo del mondo, per svago o lavoro. Alla continua ricerca di nuovi stimoli e angoli nuovi da scoprire, dove trovare una propria posizione. Una vera e propria ossessione, per sfogare le proprie insoddisfazioni quotidiane? O una vera e propria passione per l’ignoto?
Chaunsheng Chen ha condotto degli studi nel progetto Evolution and Human Behaviour nel 1999, ha scoperto e ammesso una presenza maggiore della Dopamina D4 negli individui che sono alla continua ricerca dell’ignoto. Secondo il medesimo progetto circa il 20% della popolazione mondiale ne è affetta.
In psicologia Wanderlust è inteso come la necessità di auto sviluppo sperimentando l’ignoto, affrontando sfide impreviste, stili e comportamenti di vita sconosciuti. Ciò è confermato anche dagli studi condotti da David Dobbs, per il National Geographic.
Wanderlust è maggiormente presente tra gli adolescenti che vivono particolari restrizioni in casa, a livello sociale e/o locale. Ragazzi che sono soffocati da ciò che li circonda.
Vi sono particolari segnali che manifestano la presenza di tale sindrome:
• La continua ricerca di siti di viaggio, occasioni low cost, applicazioni delle diverse compagnie aeree, motori di ricerca di hotel e mappe anche da usare offline;
• Valigia sempre pronta;
• Guardare costantemente documentari e film sui viaggi;
• Cartoline e guide turistiche sparse per casa;
• Amici ovunque, che diano l’input per nuovi viaggi. Chi non andrebbe a trovare un amico?
• Si investono tutti i propri guadagni nei viaggi.
Ma ciò che ci lasciamo dietro resterà sempre lì ad aspettarci?